Lunedì 22 aprile alle ore 17 Riccardo Caldura, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, parlerà dell’antica istituzione, rivolgendo particolare attenzione all’attività degli ultimi decenni. Dopo alcuni cenni di carattere storico, tema centrale dell’intervento sarà la riflessione sui mutamenti avviati in epoca recente, primo fra tutti il cambio di sede, avvenuto nei primi anni duemila con il trasferimento lungo la Fondamenta degli Incurabili, quindi con l’attivazione di percorsi formativi più in sintonia con i tempi attuali.

Prioritario sarà comprendere come possa una tradizione legata alle discipline classiche, quali la pittura e la scultura insegnate in una scuola fondata nel 1750, vocarsi alle trasformazioni di natura concettuale, formale e tecnica, messe in campo dalle ricerche contemporanee. Ne consegue l’ineludibile rapporto con le nuove tecnologie legate alla formazione artistica, e non solo. I recenti cambiamenti, cui è soggetto l’intero comparto dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), implicano un progressivo accostamento ai percorsi universitari, secondo un approccio che non deve, tuttavia, perdere di vista quella vicinanza fra aspetti teorici, teorico-pratici e laboratoriali che contraddistingue i percorsi accademici.

Una riflessione sulle prospettive che un’Accademia deve oggi offrire comporta la necessità di ripensare i termini della formazione artistica anche nell’ottica di nuove opportunità professionali. Per tale ragione, nel caso di Venezia, ciò ha significato riorganizzare e ampliare gli spazi destinati alla didattica e formulare, come è avvenuto negli ultimi due anni, nuove proposte di percorsi sia biennali che triennali, anche per far fronte a una crescente richiesta da parte di giovani interessati ad intraprendere studi in ambito artistico.

L’incontro si terrà in Società letteraria, piazzetta Scalette Rubiani 1, Verona, alle ore 17.
Sarà possibile seguire l'incontro in streaming collegandosi al sito https://www.societaletteraria.it/

Riccardo Caldura, laureatosi con Umberto Galimberti alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Venezia, da molti anni all’attività di ricerca teorica e alla relativa produzione saggistica, accosta quella di curatore. Fra le attività e le curatele più recenti si segnalano: Picasso illustrador. Poesia- Donna. Storia Naturale, Museo Rimoldi di Cortina d’Ampezzo (Grafiche Antiga, 2019), poi al Museum of Contemporary Art Metelkova, Lubiana (18 novembre 2021-20 febbraio 2022, con catalogo in inglese e sloveno); il convegno Emilio Vedova. Arte, didattica, impegno civile, i cui atti sono pubblicati nell’Annuario dell’Accademia di Belle Arti di Venezia (Laterza editore, 2022). Fra i saggi più recenti: Giuseppe Chiari: il suono dell'esistenza, in Giuseppe Chiari. Immagine Suono Performance a cura di Cosetta Saba (Postmedia books, 2023). Dalla primavera del 2023 collabora con la Fondazione Alberto Peruzzo di Padova, per la quale ha curato le mostre: Uno spazio ritrovato. Opere storiche e contemporanee nella Nuova Sant’Agnese (31 marzo -15 luglio 2023); Esther Stocker – Uno scenario mentale (11 novembre 2023 - 3 marzo 2024); Orditi della razionalità (11 novembre 2023 - 3 marzo 2024); Plessi. Nero oro (6 aprile - 10 ottobre 2024). Dal 1994-1995 è docente di Fenomenologia delle arti contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2020 al 2023 ha svolto il suo primo mandato come Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, ed è stato confermato per un secondo mandato (2024-2026).

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